Se però il quadro clinico persiste per settimane, e anzi, se tende a peggiorare, potrebbe anche trattarsi di una forma del tutto particolare di congiuntivite pediatrica, chiamata cheratocongiuntivite primaverile VERNAL (VKC; il nome deriva dal fatto che questa patologia si manifesta in primavera e si protrae fino alla fine dell’autunno).
Si tratta di una forma di congiuntivite primaverile più rara e severa, che si manifesta nei bambini (nei maschi prevalentemente) nei primi 10 anni di vita e si risolve di regola spontaneamente verso i 18-20 anni. è una manifestazione oculare atopica mediata dalle IgE. I pazienti affetti da questo tipo di patologia, quindi, devono fare particolare attenzione ai conservanti (in particolare benzalconio e thimerosal), che possono peggiorare l’eventuale interessamento della cornea e concorrere a potenziare la reattività allergica. Pertanto è imperativo utilizzare, quando possibile, prodotti monodose o in formulazioni multidose non conservate.
Oggi si ritiene che sia l’esposizione alle radiazioni UV ad avere un effetto scatenante.
I sintomi sono rappresentati da prurito e fotofobia, che spesso si associano a lacrimazione intensa e secrezione viscosa e si accentuano in condizioni ambientali caldo-umide (peggiora spesso in estate).
Con gli anni è frequente un peggioramento, in termini di intensità e di estensione del periodo sintomatico. La patologia, potendo fortemente limitare le normali attività quotidiane, è assai invalidante per i pazienti, che possono avvertire sensazione di corpo estraneo negli occhi, con prurito e lacrimazione; talvolta è riferita una sensazione di “velo” davanti agli occhi, che impedisce la lettura e il disegno. La forte fotofobia, cioè fastidio alla luce, può inoltre costringere i pazienti a stare chiusi in casa fino a sera, e ad evitare spesso anche le luci artificiali, specie se a neon. È d’obbligo, quindi, l’uso di lenti scure, spesso anche in ambienti chiusi. All’aria aperta, si consiglia sempre l’uso di un cappellino con visiera e di occhiali da sole (fascianti e che coprano il sopracciglio) sia per evitare la fotofobia sia per proteggere l'occhio dai raggi ultravioletti in grado di esacerbare la sintomatologia.
Oltre a condizionare le attività quotidiane, sia scolastiche che di vita relazionale,la VKC può complicarsi con lesioni corneali anche ulcerative che, se non trattate adeguatamente, possono lasciare un danno permanente alla vista (nel 5-6% dei casi circa).
I Centri di riferimento in Italia, sono:
Bielory L., Allergic and immunologic disorders of the eye. Part II: Ocular allergy, Allergy Clin Immunol 2000;106:1019-1032
Bonini S., Lambiase A., Marchi S., Pasqualetti P., Zuccaro O., Rama P., Magrini L., Juhas T., Bucci M.G., Vernal Keratoconjunctivitis Revisited. A case Series of 195 Patients with Long-term Followup Ophtalmology 2000;107(6):1157-1163
Leonardi A., Vernal keratoconjunctivitis: pathogenesis and treatment, Progr Ret Eye Res 2002;21:319-339
Pucci N., Novembre E., Cianferoni A., Bernardini R., Caputo R., Campa L., Vierucci A.,Efficacy and safety of cyclosporine eyedrops in vernal keratoconjunctivitis, Anná Allergyá Asthma Immunol. 2002;89:298-303
Visita il sito: www.occhioalsole.it
Visita il sito: rarediseases.org